La chirurgia orale comprende una vasta gamma di interventi eseguiti, quasi sempre, in anestesia locale quali:
- estrazioni dentarie;
- interventi di parodontologia e implantologia;
- asportazione di cisti;
- apicectomia;
- ricostruzione e rigenerazione dei volumi ossei mascellari.
Attualmente, la chirurgia orale è orientata sempre più verso un approccio minimamente invasivo e molto conservativo, teso a minimizzare gli esiti post-operatori, grazie anche all’ausilio di attrezzature molto sofisticate che l’industria e la ricerca hanno messo a disposizione dell’odontoiatra, come vari tipi di laser, il magnetic mallet, piezo.
Le estrazioni dentarie
L’estrazione dentaria è un intervento che si rende necessario quando un dente non risulta più recuperabile a causa di:
- frattura;
- carie molto profonda;
- mobilità irreversibile in seguito a malattia parodontale;
- scopi ortodontici.
L’estrazione di dente in inclusione osteomucosa totale o parziale rappresenta probabilmente l’espressione più alta delle difficoltà che un’estrazione può implicare. In alcuni casi, per mancanza di spazio sufficiente nell’arcata dentaria, alcuni denti, soprattutto i denti del giudizio, rimangono parzialmente o completamente sommersi nell’osso della gengiva, crescendo a volte in direzione scorretta. Se questo accade risulta inutile la masticazione e possono anzi subentrare numerose problematiche. Spesso una semplice radiografia panoramica delle arcate dentarie può servire a rivelare la presenza dei denti inclusi. Nel caso di canini inclusi, è quasi sempre possibile evitarne l’estrazione riuscendo a recuperare il dente disincludendolo e riportandolo in arcata con l’ortodonzia.
Estrazione del dente del giudizio
Quando un terzo molare non ha sufficiente spazio per erompere completamente o è posto in una posizione anomala, si manifesta facilmente un’infiammazione della gengiva che prende il nome di pericoronarite e che si configura come un quadro clinico definito “disodontiasi del terzo molare”.
Ricordiamo brevemente che i terzi morali, assenti nella dentizione del neonato, esordiscono tra i 18 e i 25 anni e non a caso vengono chiamati denti del giudizio, un’età in cui tutti gli elementi dentali si sono collocati in una postazione precisa. L’irruenza con cui i denti del giudizio erompono dalle gengive potrebbe provocare mal di denti, affollamento dentale e molti altri disturbi, tali da rendere necessario un’estrazione dentale. Tra gli effetti causati dalla comparsa di denti del giudizio troviamo:
- difficoltà e fastidio nel deglutire;
- dolore irradiato verso l’orecchio;
- difficoltà e fastidio ad aprire la bocca che rimane più chiusa del solito;
- mal di denti cronico e infiammazione.
L’estrazione dei denti del giudizio viene eseguita a fini preventivi o curativi. Nel primo caso un dente del giudizio può essere rimosso per salvaguardare la corretta posizione e il giusto allineamento degli altri denti, minimizzando il rischio di malocclusione dentale e denti storti. Inoltre, un’estrazione precoce dei denti del giudizio, immediatamente dopo la loro estrusione dalla gengiva, può essere raccomandata dal dentista per limitare eventuali rischi e complicanze che potrebbero, invece, sorgere rimuovendo un terzo molare già completamente formato durante l’età adulta. A scopo terapeutico, invece, l’estrazione dei denti del giudizio è inevitabile quando si presenta affollamento dentale, che può rendere anche molto difficoltosa la pulizia dentale quotidiana, quando vi è una corrosione del dente adiacente che può provocare infiammazione e dolore, quando è in corso una grave infezione del dente (carie, pulpite, ascesso o granuloma al dente del giudizio). Un’otturazione o una devitalizzazione sono pratica inutile per un dente del giudizio poiché, sei in posizione anomala, può causare una difficile masticazione e delle lesioni alla mucosa delle guance.
Allungamento di corona
L’allungamento di corona clinica è un tipo di chirurgia orale che si rende necessaria nei casi in cui si sviluppino patologie dentali, come carie o fratture, sottogengivali. I restauri dentali (ricostruzioni o capsule), infatti, non possono essere effettuati in modo qualitativo se invadono le gengive. Il gummy smile o sorriso gengivale può essere vissuto dal paziente come mero problema estetico e anche in questo caso è possibile ricorrere alla soluzione di allungamento della corona, al fine di stabilire un nuovo equilibrio fra denti e superficie gengivale. Un corretto allineamento delle parabole gengivali dà armonia a un sorriso; una ricostruzione estetica con delle faccette, delle corone protesiche non può prescindere da un corretto allineamento dei tessuti gengivali. Un dente anatomicamente corto, vicino a un dente lungo, provoca un effetto antiestetico che non può essere migliorato semplicemente intervenendo sull’ elemento dentale, ad esempio con una faccetta in ceramica. Diventa imprescindibile un riallineamento delle parabole gengivali, che prevede piccole rimozioni programmate di tessuto il cui nome è allungamento della corona clinica dentale. La procedura prevede il sollevamento di un lembo chirurgico, per esporre l’osso di supporto dei denti interessati e la rimozione di una piccola quantità di osso, per creare uno spazio fra la lesione dentale l’osso stesso. La gengiva viene poi riposizionata e suturata in modo da lasciare la lesione cariosa esposta e visibile. Dopo due o tre settimane, a guarigione completata, la carie può essere trattata come un’otturazione. L’allungamento di corona clinica è applicabile al singolo dente e all’intera arcata dentaria.
Asportazione di cisti e lesioni benigne
La chirurgia orale presuppone anche l’asportazione di piccole lesioni benigne del cavo orale e delle ossa mascellari quali cisti, fibromi, papillomi, odontomi, ecc.
È importante sottoporsi ai controlli periodici delle mucose del cavo orale, al fine di diagnosticare precocemente lesioni che possono degenerare (precancerosi).
Apicectomia
I denti precedentemente trattati con terapie canalari incongrue e imprecise sono spesso caratterizzati da lesioni periapicali, spesso asintomatiche e causate da germi e infezioni residui, presenti all’interno dei canali degli elementi dentali. L’apicectomia è un intervento che viene seguito dall’endodontista, con l’utilizzo del microscopio operatorio allo scopo di risolvere l’infezione, rimuovendo la porzione infetta della radice (apicectomia), otturando la parte di radice che resta del dente (otturazione retrograda) e asportando tutti i tessuti infetti presenti nelll’osso intorno all’apice dente.
Chirurgia pre-protesica
La chirurgia pre-protesica è un tipo di intervento chirurgico che consente di eliminare o correggere condizioni anomale, sia della gengiva che delle ossa mascellari, prima di riabilitare il paziente con una protesi fissa o mobile predisponendo così il cavo orale ad accogliere al meglio la nuova protesi. Vengono utilizzate membrane di innesti di osso del paziente o materiale sintetico biocompatibile.